lunedì 15 dicembre 2008

Che cos'è l'Ipovisione?

Ipovisione è un termine comunemente usato tra i professionisti della visione e indica una parziale perdita della visione non correggibile ne con ausili ottici, ne farmacologicamente e ne tantomeno da atti chirurgici.

L’ipovisione viene classificata dall’OMS in lieve, moderata, severa e quasi cecità.
Nell’ipovisione il paziente potrà avere o una perdita della visione periferica, o visione a tunnel (ipovisione periferica), o una perdita della visione centrale (ipovisione centrale).

L’ipovisione può essere causata da diversi fattori tra i quali vanno ricordati:

* Degenerazione maculare
* Glaucoma
* Retinopatia diabetica
* Cataratta
* Lesioni oculari
* Malattie ereditarie



Talvolta essere ipovedenti può comportare una perdita di acuità visiva, il che significa che gli oggetti non vengono visti nei loro fini dettagli. Altre volte comporta la perdita della capacità di distinguere i colori, vedere contrasti o determinare relazioni spaziali tra oggetti.
La visione può essere sfuocata, come nella cataratta, o con offuscamento diffuso o parzialmente oscurato nella zona centrale dell’area visiva, come nella degenerazione maculare e distorta e/o offuscata come nella retinopatia diabetica.
Inoltre persone con glaucoma o retinite pigmentosa che hanno come conseguenza la perdita della visione periferica, avranno difficoltà a vedere di notte.

I bambini così come gli adulti possono essere ipovedenti. A volte la causa può essere legata a fenomeni ereditari, o dovuti alla nascita (retinopatia del prematuro). Tuttavia nei paesi industrializzati l’ipovisione è soprattutto un problema che affligge gli anziani. L’ipovisione in un paziente può essere molto traumatico, a tal punto che porta alla frustrazione e alla depressione.
Molti di loro perderanno il loro posto di lavoro: secondo Lighthouse International, tra gli americani di età 21 a 64 che sono ipovedenti o non vedenti, solo il 43,7% sono impiegati. Tra la gente in questo gruppo di età senza tale handicap, l'80% sono impiegati.
Non essendo in grado di guidare in sicurezza, di leggere rapidamente, di vedere lo schermo di un televisore o di vedere lo schermo del computer facilmente, può causare in molte persone con bassa visione importanti livelli di stress e si sentiranno esclusi dal mondo che li circonda.
Essi possono non essere in grado di deambulare in maniera indipendente, guadagnarsi da vivere, o semplicemente fare la spesa per acquistare alimentari e altri beni di prima necessità.
Alcune persone non vedenti diventano completamente dipendenti da amici e parenti, mentre altri si chiuderanno nella loro solitudine.
Questo è un peccato, perché molti ausili ingegnosi e le strategie per aiutare le persone a superare le loro disabilità visive e a vivere autonomamente esistono.
Il primo passo deve essere la visita oculistica che ha lo scopo di valutare tutti i possibili interventi di carattere chirurgico o farmacologico atti a stabilizzare o a ottimizzare il residuo visivo e l’integrità delle strutture oculari.
In seguito lo specialista in ipovisione valuterà il grado e il tipo di ipovisione, le necessità primarie dell’ipovedente e prescriverà adeguate soluzioni come le lenti di ingrandimento, i sistemi ipercorrettivi binoculari, i sistemi aplanatici, i sistemi telescopici e i video ingranditori, facendo anche molta attenzione alla prescrizione di lenti filtranti medicali necessarie a proteggere la retina da effetti fototossici e ad aumentare i contrasti al fine di ottimizzare il risultato visivo.
Lo specialista in ipovisione potrà inoltre raccomandare dispositivi di tipo non-ottici, come del materiale stampato a caratteri ingranditi, CD contenenti libri parlati, sistemi di illuminazione ed ergonomici idonei o tiposcopi per porre la propria firma. Importante sarà inoltre fornire tutti i suggerimenti che potranno aiutare i pazienti ipovedenti ad affrontare la loro vita in modo del tutto nuovo al fine di affrontare ogni situazione.
Ogni qual volta un paziente vi riferisce di non vedere più bene in faccia le persone e non riuscite a risolvere il problema con un normale occhiale, una iniziale fotofobia, la perdita di visione periferica, la cecità notturna, la necessità di vedere con più luce, problemi nel riconoscere i colori o la difficoltà di lettura, possono essere tutti i sintomi di una patologia in corso come la degenerazione maculare senile, il glaucoma o la retinite pigmentosa. O potrebbe significare che siamo in presenza di cataratta e che deve essere rimossa.
In entrambi i casi è necessario intervenire prima che intervengano ulteriori perdite di acuità visiva.
Spesso pazienti anziani non coscienti delle proprie condizioni, vanno dall’ottico ad acquistare una lente di ingrandimento per vedere meglio. Se si indagasse più a fondo, probabilmente questo paziente potrebbe essere un ipovedente con la necessità di interventi più importanti.
Globalmente, nel 2002 più di 161 milioni di persone sono disabili visivi, di queste 124 milioni sono ipovedenti e 37 milioni sono cieche.
Universalmente per ogni persona cieca, una media di 3.4 persone sono ipovedenti. In funzione dell’area geografica le variazioni sono comprese tra 2.4 a 5.5.
Questi dati sono il risultato di nuovi studi effettuati in quasi tutte le regioni del WHO e che hanno aggiornato sostanzialmente i dati epidemiologici.
L’82% della popolazione ipovedente ha un’età superiore ai 50 anni e rappresentano il 19% della popolazione mondiale e 1.4 milioni di bambini ciechi sotto i 14 anni.
Diversi studi hanno inoltre dimostrato che in ogni parte del mondo e a qualsiasi età, le donne hanno maggior rischio di diventare ipovedenti rispetto agli uomini.

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